Palazzo del Monte di Pietà

Poco oltre palazzo Orlandi, sempre sulla via Roma, si trova questo edificio barocco, realizzato nel 1679-1682 su progetto di Domenico Valmagini, architetto di Ranuccio II Farnese. Al suo interno sono gli affreschi, staccati dal portico, del cremonese Angelo Massarotti con Gesù deposto dalla croce e Martirio di S. Bartolomeo (1682), vari dipinti tra cui La fondazione del Monte di Pegno di Gioacchino Levi (1853), mobili di pregio, come il monumentale armadio per archivio di legno intagliato (1699) e sontuose argenterie, alcune già della chiesa di S. Ignazio, tra cui spicca il corredo d’altare formato da candelieri, croce e cartaglorie eseguito nel 1669-1670 dall’argentiere Siro Ratti. L’istituzione, fondata nel 1537 dai Francescani e dai Pallavicino, ha sempre assolto funzioni culturali, oltre che economiche e assistenziali: erogazione di borse di studio, mantenimento della Scuola di Musica, gestione della Biblioteca. Verdi stesso completò gli studi a Milano tra il 1832 e il 1836 anche grazie ad un sussidio triennale del Monte, cui in seguito lasciò in eredità tre poderi. Nel palazzo ha sede la Biblioteca. Istituita nel 1768 è dal 2000, così come il palazzo, proprietà della Fondazione Cariparma. È la seconda per importanza in provincia e custodisce 50.000 volumi, di cui 20 incunaboli e 495 cinquecentine, oltre all’Archivio Pallavicino donato nel 1984. Vi si possono trovare la bibliografia verdiana completa, un fondo musicale manoscritto proveniente dalla Società Filarmonica Bussetana, autografi di Verdi, di Giuseppina Strapponi e di Emanuele Muzio, allievo prediletto del maestro.
Proprietà dell'articolo
creato:lunedì 14 settembre 2009
modificato:lunedì 14 settembre 2009